PATRIMONI E COLLEZIONI

DA COROT A PURRMANN

Asta del 19 giugno 2020 (A192)

L’asta «Da Corot a Purrmann» presentava una collezione privata svizzera di dipinti moderni e ha superato di gran lunga le aspettative: il primo lotto era una veduta di Max Liebermann dal suo giardino sul Wannsee, che ha quasi raddoppiato la sua stima con un risultato di CHF 488 000. Un’altra opera di Liebermann, un’immagine di pattinatori catturato con una pennellata fugace, è stata venduta al doppio della stima (CHF 305 000). Tutte e tre le opere di Jean-Baptiste Camille Corot sono state vendute per un valore da quatto a dieci volte superiore alla loro stima, in particolare il dipinto «Ville d’Avray, un coin d’étang» degli anni intorno al 1865–70 che, con una stima di CHF 20 000/30 000, è stato aggiudicato a CHF 200 000.
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LA PORCELLANA DEL PATRIMONIO DI ROSMARIE SCHMIDT-DUCRET

Asta del 24 settembre 2020 (A194)

Nel settembre 2020 le porcellane provenienti dalla collezione privata dei rinomati esperti di porcellana e autori specializzati dott. Siegfried Ducret (1901–1972) hanno riscosso molta ammirazione tra i collezionisti di ceramica. Koller ha pubblicato un catalogo a parte con i 176 lotti per l’asta del 24 settembre. Ducret ha creato la sua collezione con passione e con uno sguardo impeccabile alla qualità e alla rarità dei pezzi, che provenivano dal patrimonio di sua figlia Rosmarie Schmidt-Ducret. La sua scelta si è rivelata molto attraente per parecchi collezionisti, i quali erano pronti a offrire un prezzo più elevato della stima per poter acquistare un’opera dell’ex proprietario, un dottore amante dell’arte.

Due rari candelabri con elefanti in porcellana di Meissen risalenti al 1733 sono stati venduti per CHF 54 000 e CHF 51 000 contro una stima moderata
di CHF 5 000/7 500 per ciascuno. La scelta della porcellana di Meissen prodotta da Böttger è stata guidata da un primo piatto proveniente dalla proprietà di Augusto II di Polonia, che riporta il relativo monogramma. Il piatto ha cambiato proprietario per la cifra di CHF 48 000 (stima di CHF 10 000/15 000). Un altro momento saliente dell’asta è stata la vendita di una figura in porcellana di Böttger, una donna cinese del periodo 1715-20, che è stata aggiudicata a un prezzo cinque volte superiore alla stima minima di CHF 36 000. Un modello di una casa rurale, «Holländisches Dorf», del servizio da tavola del Conte von Brühl ha raggiunto i CHF 29 000, contro una stima di CHF 4 000/5 000. Un prezzo di aggiudicazione di CHF 26 000 e quindi otto volte superiore alla stima è stato registrato per una scatola da tè di porcellana viennese color bianco e blu risalente al 1744 e per il suo modello cinese del 1700. L’asta della collezione di porcellana Ducret ha raggiunto nel complesso il 183% del valore stimato (senza diritti d’asta), mentre il 73% dei lotti ha trovato nuovi proprietari.

LA COLLEZIONE MÜLLER-FREI

Asta del 16 giugno 2020 (A192)

Questa collezione svizzera privata, raccolta con passione e competenza nel corso di decenni, ha riscosso grande attenzione all’asta, in particolare per i straordinari pezzi di porcellane Meissen e l’argenteria inglese. Per un importante gruppo in porcellana di Meissen (raffigurante una donna in crinolina), realizzato in base a un modello di Johann Joachim Kändler del 1737 (CHF 50 000/70 000), sono state presentate delle offerte generose, sia al telefono che online, cosicché è stato possibile raggiungere la cifra di CHF 214 000. Un altro gruppo di Kändler che raffigura una coppia di innamorati con una gabbia per uccelli è stato battuto a CHF 116 000 e quindi quasi al triplo della stima.

Una tazza da cioccolata in argento inglese di Ralph Leake ha triplicato la sua stima arrivando a CHF 64 000. La coppia Müller-Frei ha messo insieme, oltre a dipinti di maestri antichi e moderni e mobili antichi, anche pezzi in porcellana orientale. I lotti di questa categoria sono stati venduti con successo, così per esempio un raffinato vaso in porcellana cinese «Doucai» che è stato aggiudicato a CHF 208 000, contro la stima di CHF 30 000/50 000.
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CATALOGO SPECIALE CON TRE OGGETTI IMPERIALI

Asta del 13 giugno 2017 (A181AS)

La straordinaria offerta di prestigiose opere d’arte imperiali cinesi ha suscitato grande interesse fino a Pechino e Hong Kong. I tre oggetti, una parete del palazzo finemente intagliata, una coppia di incensieri imperiali di bronzo e una campana musicale di bronzo con epigrafe imperiale, erano per oltre 100 anni in proprietà privata tedesca e, in occasione dell’asta di arte orientale da Koller il 13 giugno 2017, sono stati resi disponibili per la prima volta sul libero mercato d’arte.

Un offerente dalla Cina ha acquistato la campana musicale di bronzo «Bozhong» al prezzo di CHF 1,2 milioni; il suo valore si collocava tra CHF 200 000 e 300 000. Una parete intagliata in modo suggestivo fu molto probabilmente realizzata, secondo le ricerche, per le stanze dell’imperatrice vedova Cixi (1835–1908). Questa parete divisoria era l’unica mai offerta sul mercato dell’arte mondiale. Ora appartiene a un proprietario asiatico che l’ha acquistata alla cifra di CHF 940 000. La provenienza imperiale di una coppia di incensieri unici è stata sin dall’inizio indiscutibile. I vasi a forma della leggendaria tartaruga drago Bixi hanno scatenato una dinamica battaglia tra gli offerenti con un risultato finale di CHF 486 000, superando otto volte la stima iniziale.

LE FAIENCE DALLA COLLEZIONE SCHMITZ-EICHHOFF

Asta del 19 settembre 2016 (A178)

Il 19 settembre 2015 la meravigliosa collezione di faience barocche, realizzate con decoro trompe-l’oeil, della collezione di Marie Teres Schmitz-Eichhoff ha ottenuto l’attenzione del pubblico internazionale ed è stata venduta a oltre il 90% del suo valore. Il catalogo comprendeva circa 250 faience a forma di animali e dei piatti raffiguranti pietanze, risalenti al 18° secolo, come le terrine a forma di cavolo, piatti con asparagi, piatti da portata con uova, fagioli e noci. Molti di questi lotti erano oggetti provenienti da esposizioni nel 1999 del Museo di arti applicate di Colonia MAK, nonché nel 2006 provenienti dall’Hetjens, il Museo di Düsseldorf dedicato alla ceramica tedesca.

Tra gli highlight fa parte il piatto con uova sode che, con una stima da CHF 4 000 a 6 000, è stato venduto per CHF 9 375, nonché una grossa terrina proveniente da Bruxelles, a forma di testa di cavolo, venduta a CHF 9 375. Per un vaso di porcellana di Höchst con dettagliate raffigurazioni floreali le offerte sono salite
fino a CHF 10 625.

LA COLLEZIONE DI MINIATURE ITALIANE

Asta del 18 settembre 2015 (A174)

La collezione di miniature italiane che comprendeva 70 lotti dal 13° al 15° secolo, si è rivelata come «la più importante del suo genere, proveniente da proprietà privata» e ha permesso ai collezionisti privati come ai musei di acquistare un sorprendente 91%. Soprattutto per quanto riguarda gli highlight, le offerte hanno superato di gran lunga le stime. L’iniziale «V» attribuita a Bartolomeo Caporali con la raffigurazione dell’incoronazione di Maria ha raggiunto CHF 43 700; il quadro che raffigura l’iniziale «S» del 1331-1340, con l’Effusione dello Spirito Santo di Vanni di Baldolo, è stato battuto a CHF 41 300. Il quadro raffigurante l’iniziale M con le tre Marie dei stretti seguaci di Meo da Siena di Perugia (anno 1320/1325) è stato venduto a più del doppio della stima, ossia a CHF 60 500.

LE COLLEZIONI DI ARMI SIGRIST

Asta del 24 settembre 2020 (A194)

L’interesse collezionistico dell’ufficiale lucernese Marolf Sigrist (1928–2005) si concentrava sulle armi svizzere, in particolare su alabarde e altre armi inastate. Di conseguenza la collezione Sigrist comprendeva una varietà rara e persino unica di tipiche armi inastate svizzere del periodo tra il 16° e il 18° secolo. Le alabarde di Sempach del 17° secolo erano rappresentate da modelli provenienti da Berna, Zurigo, Neuchâtel (vendute per CHF 28 000); da Lucerna provenivano le roncole di guerra (CHF 3 250) e il martello di Lucerna (CHF 4 500). Persino i primi rappresentanti della famiglia Ringier, immigrata a Zofingen, produssero nel 17° secolo alabarde adatte al combattimento e al contempo ben sagomate. L’offerta di alcune armi con impugnatura di protezione comprendeva anche una «sciabola svizzera», rarissima con particolare in ferro, fabbricata intorno al 1560 utilizzando una lama del noto forgiatore Christoph Stäntler (risultato: CHF 18 600). Quest’arma fu di proprietà del Barone Charles Alexander de Cosson (1846–1929) che dal 1924 apparteneva alla collezione Severance nel Cleveland Museum of Art e fu poi venduta negli anni '70.
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PIERRE-JULES MÊNE –LA COLLEZIONE DI SCULTURE IN BRONZO DI ANIMALI DA CACCIA

Asta del 5 dicembre 2012 (A163)

Le 176 sculture in bronzo di Pierre-Jules Mêne proposte all’asta erano in ottimo stato e alcune di grande rarità. Perciò numerosi lotti sono stati venduti a un prezzo di gran lunga superiore alla stima.

Il lotto che ha raggiunto il prezzo di vendita massimo è stato il modello «Valet de chasse et sa harde» battuto a CHF 25 200. Un’altra scena di caccia con un cacciatore scozzese («Chasse en Écosse») è stata venduta alla cifra di CHF 22 800. Il falconiere arabo a cavallo, presentato nel 1900 alla mostra centenaria di arte francese a Parigi, è stato aggiudicato per CHF 20 400, il gruppo di bronzo raffigurante una caccia al cervo ha raddoppiato la stima minima raggiungendo CHF 19 200.

LA COLLEZIONE NESSI

Asta del 2 aprile 2012 (S11)

La collezione del ticinese Luigi Nessi è stata la stella segreta nella settimana delle aste. Già con largo anticipo abbiamo riscontrato un grande interesse ai circa 900 oggetti. La sala d’asta si è riempita di una clientela internazionale proveniente da musei e dal settore commerciale, nonché appassionati privati, che per quasi dodici ore hanno partecipato all’asta degli strumenti scientifici, utensili e oggetti di uso quotidiano, dal Rinascimento all’età moderna. Alla fine dell’asta verso le ore 21.30, il 90% dei lotti era venduto e su una stima massima di CHF 900 000 si è raggiunto un fatturato di CHF 1,55 milioni.

IL PATRIMONIO DEI CONTI ZU MÜNSTER

Asta del 26 marzo 2012 (A160)

La settimana dell’asta è iniziata benissimo con l’asta del patrimonio dei Conti zu Münster, signori di Grothaus. È stato venduto il 91% dei circa 150 lotti e il fatturato, con una stima complessiva tra CHF 300 000 e 450 000, ammontava a un totale di CHF 1,2 milioni. Il lotto venduto al prezzo più alto è stato un dipinto della scuola di Marco Ricci. Il valore del paesaggio di rovine mediterranee è salito fino a CHF 312 000. Il lotto con il bastone cerimoniale, assegnato a Ernst Friedrich Herbert, Conte zu Münster in segno di dignità all’acquisizione del titolo di maresciallo del Landtag, è stato il secondo lotto aggiudicato con il prezzo più alto di CHF 156 000. Un ottimo successo è stato altresì riscosso dalla lampada Bouillotte di Napoleone (CHF 27 600), donata dallo Zar Alessandro I alla famiglia Münster durante le guerre di coalizione. Entrambi i ritratti del Conte e della Contessa zu Münster sono stati aggiudicati dallo stesso proprietario per CHF 112 800. Ma anche la porcellana e l’argenteria della collezione hanno fatto faville: la brocca con manico, la cui stima massima si aggirava tra CHF 7 000 e 9 000, è stata infine aggiudicata per CHF 43 200, e anche i 23 piattini viennesi, cosiddetti Confectteller, hanno superato le previsioni raggiungendo il prezzo di CHF 36 000.

LA COLLEZIONE FELBER

Asta del 22 marzo 2010 (A152)

La porcellana antica da sempre è considerata parte di un settore riservato ai collezionisti. Da qui l’opinione diffusa e ben nota che non goda più della stessa popolarità che aveva 30 anni fa. I risultati ottenuti dalla collezione del dottor Felber hanno dimostrato il contrario in modo impressionante: la collezione di porcellana e argenteria selezionata zurighese del 18° secolo, assemblata negli ultimi cinquant’anni con grande competenza dai coniugi Felber di Kilchberg, ha raddoppiato le aspettative con una cifra complessiva di quasi CHF 1,5 milioni.

Dei 210 articoli proposti all’asta, tra statuine, tazze, piatti e caraffe, il 90% ha trovato nuovi proprietari, i quali non appartengono soltanto alla vecchia generazione di collezionisti; fra di loro vi sono stati tanti acquirenti giovani. «Questa collezione ha suscitato un forte interesse, sia in virtù all’elevata qualità, sia per l’integrità che si rispecchia appieno nella manifattura della porcellana zurighese di Schooren. Ciò si deve esclusivamente al grande interesse manifestato già prima dell’asta», spiega Sabine Neumaier, esperta di porcellana presso Koller Auktionen. In occasione del sopralluogo durante il colloquio in presenza del collezionista, un famoso curatore museale ha dichiarato, riguardo al catalogo dell’asta e alla luce dell’importanza della collezione: «Il catalogo creato da Koller per la collezione del dottor Felber resterà per lungo tempo e in futuro un’importante opera di riferimento».